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The Wall, arte e danza oltre le barriere

Su HESTETIKA il mio articolo dedicato allo spettacolo “The Wall”, andato in scena il 2 luglio al Ravello Festival con la partecipazione straordinaria di Francesco Clemente. Quando la danza, la recitazione, la musica e l’arte contemporanea si uniscono per abbattere qualsiasi muro.

Coreografia di Karole Armitage

Direzione artistica di Laura Valente

foto di Pino Izzo

“The Wall al Ravello Festival 2017

Danza e Arte per abbattere i muri.”

 

Testo di Laura Luppi

 

Alla 65° edizione del Ravello Festival si punta a una cultura senza confini e lo si fa con spettacoli di danza, arte, musica e recitazione.

Là dove si cerca di alzare barriere e muri, la danza è in grado di costruire nuovi ponti: terra di approdo per anime migranti che attraverso il corpo indagano e sperimentano le possibili vie di conoscenza di sé e del mondo, al di là di quei muri chiamati pregiudizi. La danza offre asilo a chi in essa cerca rifugio, o con essa decide di creare nuovi linguaggi, comprensibili universalmente grazie a un’unica lingua, quella del gesto che si fa movimento, passo, arte. Ed è alla danza che Laura Valente, direttore artistico per la seconda volta di questa sezione del Ravello Festival, ha deciso di guardare con grande fiducia per valicare quei confini tracciati spesso dall’incapacità di volgere lo sguardo al bello, distratti come siamo da tanto chiassoso rumore. Fusione e contaminazione alla base della danza danno forma e sostanza alla speranza di vincere preconcetti e abbattere frontiere, siano esse fisiche, psicologiche o sociali. E l’obiettivo è ancora meglio centrato se a coadiuvare le intenzioni cosmopolite della danza intervengono altre discipline quali la recitazione, la musica e l’arte visiva.

Nasce così The Wall, la coreografia commissionata a Karole Armitage e andata in scena in prima assoluta proprio per Ravello Festival il 2 luglio, con la partecipazione straordinaria dell’artista Francesco Clemente e della moglie Alba – per la prima volta insieme sul palco. Sulle note di David Lang e dei Pink Floyd, i corpi dei danzatori hanno disegnato linee continue, mentre Francesco Clemente realizzava un dipinto dal vivo proprio in quegli stessi istanti, trovando ispirazione nelle parole di Lao Tse: “Le foglie vive sono tenere e pieghevoli; le morte sono secche e rigide. La rigidità e la durezza sono proprio della morte; proprio della vita sono la morbidezza e la flessibilità.”

La voce recitante di Alba Clemente (autrice dei costumi) e i versi del poeta greco Kostantin Kavakis hanno arricchito uno spettacolo al cui interno sono confluite molteplici arti in direzione di un’unica grande opera, senza preconcetti, come nei propositi originari. E sempre in relazione al tema della migrazione è stata pensata la grande mostra curata da Laura Valente e allestita a Villa Rufolo coi lavori del maestro Clemente, uno dei più noti protagonisti della Transavanguardia teorizzata da Achille Bonito Oliva. Per l’occasione la tenda è diventata simbolo e luogo di riparo offerto dall’arte a chiunque fosse in viaggio, in cerca non di una sola e prestabilita via, ma di strade impreviste e paesaggi ancora ignoti. Il movimento stesso, sorto negli anni ’80, concepiva il linguaggio come uno strumento di transizione da un’epoca all’altra, da uno stile ad un altro, seguendo un atteggiamento nomade ed eclettico oltre le restrizioni categoriche o di identità.

Per The Wall, dunque, non poteva essere scelta coreografa più adatta della Armitage, ribelle danzatrice americana che negli stessi anni dava un tocco di modernità alla tradizione accademica in auge. Amalgamando differenti stili, dal classico al moderno, dal rock al folck, Karole ha collaborato con molti pittori, scultori e musicisti nel corso della sua carriera e ha realizzato numerose coreografie destando spesso stupore per la sua libertà e varietà di comunicazione corporea. Nella prima parte della serata Balanchine in the dark (interpretato dai solisti delle Stars of American Ballet di Daniel Ulbricht), ha reso infine omaggio al coreografo George Balanchine, fondatore del New York City Ballet giunto negli Stati Uniti dalla Russia.

Il vasto calendario di proposte musicali, artistiche e performative di Ravello Festival – tra cui segnaliamo anche la presenza di artisti jazz come Enrico Rava, della Compagnia Marie Chouinard e la prossima mostra di Sandro Chia – è consultabile sul sito ufficiale dell’evento.

www.ravellofestival.com

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