Testo critico sull’artista Matteo Cherubino
MATTEO CHERUBINO
di Laura Luppi
Da diversi anni Matteo Cherubino utilizza il mezzo fotografico nel campo della moda, del design e della pubblicità. Affascinato però dalla ricerca creativa, che si spinge verso un’indagine estetica di tipo innovativo, Cherubino fa della sua capacità tecnica uno strumento per approdare nel campo di una sperimentazione congeniale alle sue vedute avveniristiche, varcando così il confine dell’arte contemporanea. I suoi scatti vengono fissati su polaroid del formato 10×12, come fossero archetipi non rimaneggiabili da una sapiente ma artefatta post produzione. Mantenendo intatto il senso vivo e originario dell’immagine imprigionata nel tempo, le doppie esposizioni su uno stesso fotogramma consentono la percezione di un distacco dalla realtà che ne evidenzia lo stato di permutabilità, colte come sono in un movimento dal sapore futurista. La stessa scomposizione del soggetto raffigurato rimanda alla mente il percorso intrapreso in pittura dalla corrente cubista, che nella scomposizione dell’immagine ritrovava il senso ultimo dell’integrità dell’oggetto. Così come la mente assembla in maniera a volte disordinata i dettagli di un ricordo, le fotografie del giovane artista riabilitano quel senso di instabilità suggerita dall’esperienza percettiva dell’uomo, la quale sempre coglie la generalità di una visione, trascurando inevitabilmente ogni singola peculiarità.
Il tema dall’apparente richiamo al mondo della moda non deve ingannare, essendo pretesto proprio di una rinuncia alla perfezione a cui bisogna attenersi per la riuscita di campagne pubblicitarie finalizzate alla vendita di un prodotto commerciale. Il ponte che unisce le due sponde del mondo professionale di Matteo, lavorativo e artistico, funge da base di partenza per l’evoluzione di un progetto che da qui prende le sue prime mosse.
Dal punto di vista stilistico la polaroid permette a Cherubino l’ottenimento di colori acquosi, dalle tonalità delicatamente tenui in giochi di luci e riflessi soffusi, quasi fossero il risultato di un intervento pittorico. La stampa a getto d’inchiostro, per la riproduzione su carta fotografica Fine Art, viene effettuata in laboratorio fotografico professionale attraverso la digitalizzazione del positivo in alta qualità, ottimizzando le curve colore. Questo procedimento consente il passaggio dall’originale a stampe di dimensioni superiori al formato di acquisizione, la cui carta opaca e ruvida (FINE ART Hahnemuhle 320 Gr) facilita la resa delle tipologie cromatiche pastello in una variazione di sfumature da un nostalgico ed elegante sapore retrò.