Immagine 3 Autoritratto con la moglie e le modelle Paris 1981

Roma ospita Helmut Newton

Grande mostra dedicata al fotografo tra i più discussi di sempre. La mia recensione è per Cultart.

 

“Roma ospita Helmut Newton”

di Laura Luppi

Approda a Palazzo delle Esposizioni di Roma l’unica tappa italiana della mostra “White Women, Sleepless Nights, Big Nudes” dedicata al maestro della fotografia Helmut Newton, visitabile dal 6 marzo al 21 luglio.

 

Il progetto nasce da un’idea della vedova Newton, June Browne, con l’intento di riproporre al grande pubblico non solo alcuni degli scatti che hanno reso celebre l’artista in tutto il mondo, ma proprio quelli che lo stesso Newton aveva personalmente selezionato per la pubblicazione dei tre volumi “White Women” (1976), “Sleepless Nights” (1978) e “Big Nudes” (1981) per l’appunto. Il lavoro di Helmut Newton si è sviluppato tra arte e moda in anni in cui i due settori erano ancora marcati da una soglia che li teneva relegati in ambiti differenti ma non così distanti. “Vogue” ed “Elle” sono infatti solo due delle riviste per le quali Newton ha prestato la sua attività, attività in questo caso inevitabilmente filtrata da scelte editoriali coerenti con le testate e il target al quale dovevano rivolgersi. Il fotografo delle star, delle attrici e top model non ha dunque limitato l’impronta del suo scatto alle aspettative del commitente, decidendo di spingersi oltre, verso un livello altro, una maturazione nuova in cui la donna potesse essere il centro dell’unica attrazione possibile: la sua. Attraverso una fatale sensualità, la sfrontatezza dei gesti, la franchezza di un’insolita posa, la donna esce dunque dal ruolo a cui  è relegata dalla società per scatenare grazie all’obiettivo di Newton tutta il suo potenziale comunicativo. La fotografia di moda non limita i suoi orizzonti alla stampa su carta, ma audace varca le porte delle gallerie d’arte con gigantografie impossibili da ignorare. Il corpo nudo, la sua immediatezza, non la dolce provocazione ma la forte tentazione, la potenza di una nudità quasi mai ammiccante e quasi sempre orgogliosa, quasi dura e a volte spaventosa, questa è la novità degli scatti di Newton. Il set fotografico si ribella al convenzionale, scende in strada e stupisce, confonde, eppure sempre attrae, magnetizza al punto da celebrare l’autore come uno dei più grandi fotografi del secolo appena trascorso. Riduttivo però pensare solo al nudo, perché Newton cattura ancor di più con il mistero di scene enigmatiche, incomprensibili e avanguardistiche, pensate non solo per i suoi individuali progetti artistici ma anche come tema per servizi di moda. Anche i ritratti costutiuscono parte integrante della ricerca di Newton e della mostra di Roma, con protagonisti del calibro di Andy Warhol e Nastassia Kinsky.

 

180 scatti esposti per un progetto ideato dalla Helmut Newton Foundation di Berlino e curata da Matthias Harder, e che giunge in Italia dopo aver sostato al Museo di Belle Arti di Houston e al Museo della Fotografia di Berlino.

 

 

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