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La “Flagellazione di Cristo” del Caravaggio a Monza

Evento gratuito per tutti i visitatori. Fino al 17 aprile la celebre opera del Caravaggio “Flagellazione di Cristo” sarà alla Villa Reale di Monza, presso il primo Piano Nobile. Per saperne di più, leggi il mio articolo pubblicato su HESTETIKA MAGAZINE

 

Caravaggio torna a Monza con la “Flagellazione di Cristo”

Testo di Laura Luppi

Per la seconda volta Monza ospita un’opera celebre del Caravaggio, e lo fa seguendo un impegno inaugurato lo scorso anno con “San Francesco in meditazione”, presentato gratuitamente al pubblico durante il periodo pasquale. Anche per questo 2016, dunque, non poteva mancare un evento altrettanto importante ospitato ancora una volta a Villa Reale, in particolare nel Salone delle Feste del Primo Piano Nobile: l’esposizione della “Flagellazione di Cristo” di Caravaggio a cura di Andrea Dusio e Sylvain Bellenger.

La tela, che solitamente ha fissa dimora presso il Museo di Capodimonte di Napoli, è stata dipinta da Michelangelo Merisi intorno al 1607, perché l’unica certezza che si possiede al momento è la data di inizio e non del suo completamento. Commissionata da Tommaso de Franchis per la cappella di famiglia in San Domenica, l’opera potrebbe essere stata conclusa nello stesso anno, prima della partenza dell’artista verso Malta, oppure successivamente al suo rientro a Napoli non prima del 1609-10. Un mistero che resta insoluto al momento, come altri dettagli che riguardano la composizione e la scelta stilistica dell’opera. Da quanto è stato rilevato attraverso accurate indagini radiografiche durante gli ultimi restauri (1983-1999), Caravaggio deve aver avuto più ripensamenti che lo hanno spinto a nascondere il ritratto di un uomo che si cela di fatto dietro la spalla del flagellatore di destra, identificabile per alcuni nel committente e per altri in San Francesco, per altri ancora nel committente nelle vesti di San Francesco. Inoltre la tela ha subito un ampliamento di 17 cm sul lato destro, recuperando il tessuto in eccesso che solitamente veniva lasciato al bando per eventuali accorgimenti. Quello che conta è che, così facendo, il centro della struttura compositiva ha subito uno slittamento rispetto all’asse verticale costituito in origine dalla colonna davanti a cui è raffigurato il Cristo. Le motivazioni di tale decisione restano e forse sono destinate a restare pressoché teoriche, ma pare che il Merisi si fosse accorto che la versione originale avrebbe ricordato più l’iconografia del “Cristo alla colonna” piuttosto che una “Flagellazione”. Anche le posizioni dei flagellatori risultano essere state modificate nel tempo, in particolare quella dell’aguzzino chinato impegnato forse in prima istanza a tendere le corde per legare il Cristo e non a preparare il flagello. Su una questione però sono tutti d’accordo: per quest’opera Caravaggio ha rispettato l’iconografia classica della Flagellazione, ma stupendo il pubblico dell’epoca per quel suo particolare uso dell’illuminazione. Le figure, in particolare quelle dei flagellatori, sembrano infatti svelarsi dal buio, dall’ombra (o più propriamente dalle tenebre) di cui i loro stessi volti sono in parte coperti accentuandone i tratti grotteschi. Per contrasto il corpo di Cristo, ben irradiato dalla luce, ricorda per armonia della postura le sculture classiche e per eleganza di movimento quelle di Michelangelo Buonarroti. Unica variante evidente rispetto l’iconografia tradizionale è la corona di spine già presente, ma solitamente posta sul capo del flagellato solo in seguito alla punizione corporale. Di magnifica fattura infine il tessuto che cinge i fianchi di Cristo, magistralmente realizzato coi suoi drappeggi e giochi di luci e ombre.

Assolutamente da non perdere quindi la visita a Villa Reale per l‘esposizione della “Flagellazione di Cristo” di Caravaggio, fruibile fino al 17 aprile con ingresso gratuito. Ad accompagnare la visita un filmato introduttivo nella sala antecedente quella della mostra, e dei pannelli didascalici con informazioni sulla figura del Merisi introduttivi alla visione della grande tela.

Offerta al pubblico dal Consorzio di Villa Reale e Parco di Monza e “Il Cittadino”, l’iniziativa si avvale della collaborazione del Museo di Capodimonte e FEC – Fondo Edifici di Culto, con il patrocinio di MiBACT, Regione Lombardia, Provincia di Monza e Brianza, Comune di Milano, Comune di Monza.

Reggia di Monza

Primo Piano Nobile, Salone delle Feste

Da martedì a domenica ore 10-19

Venerdì ore 10-12

Lunedì chiuso (aperto lunedì 28 marzo)

INGRESSO LIBERO CON BIGLIETTO OMAGGIO

DA RITIRARE IN BIGLIETTERIA

 

www.reggiadimonza.it

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